Il 26 marzo 2024, l’Avv. Maria Giovanna Ruo ha partecipato in qualità di relatore al convegno organizzato dal CNF, in collaborazione con le associazioni specialistiche maggiormente rappresentative AIAF, AMI, CAMMINO e ONDIF, dal titolo: “Tribunale delle famiglie. Necessità e urgenza. Il contributo dell’avvocatura”. Durante il suo intervento, ha riportato le considerazioni delle associazioni organizzatrici riguardo alle varie criticità emerse in relazione all’entrata in vigore del TPMF nella data prevista del 17 ottobre 2024, come evidenziato in diversi documenti. Riguardo ai “numeri” insufficienti di magistrati, ha rilevato come siano stati considerati dati statistici obsoleti, poiché risalenti a prima della Riforma processuale. Quest’ultima, infatti, ha “liberato” risorse attraverso il potenziamento di istituti deflattivi come la mediazione familiare e la negoziazione assistita, la semplificazione delle procedure, il cumulo di separazione e divorzio, e altro ancora. Inoltre, i numeri ritenuti ostacolanti all’attuazione della Riforma non tengono conto del potenziale risparmio di risorse che comporterebbe l’adozione di un sistema monocratico, come il giudice unico.
Durante il convegno, l’Avv. Ruo ha altresì espresso la contrarietà delle associazioni organizzatrici riguardo alla delega delle udienze e alla partecipazione alla decisione dei cosiddetti giudici onorari, i quali formulano valutazioni su persone che si trovano nell’impossibilità di difendersi, valutazioni che rimangono sconosciute e inaccessibili. Infine, ha ribadito, a nome delle associazioni organizzatrici, l’inutilità della collegialità, evidenziando come decisioni altrettanto delicate, se non di più, come quelle del giudice penale o del giudice tutelare in materia di limitazione della libertà di soggetti vulnerabili o di fine vita, siano affidate al giudice monocratico (giudice tutelare). Ha sottolineato come la collegialità rappresenti un ostacolo alla celerità del processo, dato che tutte le decisioni devono essere prese da più giudici.
Successivamente, l’Avv. Ruo ha fatto riferimento alle proposte dell’avvocatura esposte dall’Avv. Figone nella sessione successiva: la riserva degli accordi in materia di crisi delle relazioni familiari alla negoziazione assistita, con la possibilità per i non abbienti di avvalersi del patrocinio e di prevedere trasferimenti immobiliari con effetti reali; l’utilizzo di giudici onorari giuristi in una fase preliminare del TPMF; la stabilizzazione dei precari dell’ufficio del processo per compiti anche amministrativi. L’Avv. Ruo ha auspicato sinergie per l’attuazione di una riforma attesa da anni dai cittadini, stanchi di un sistema di giustizia irragionevole anche per la sua dualità.